Arci Jesi-Fabriano partecipa con il Comune di Santa Maria Nuova, l’ANPI di Jesi e Musica Distesa all’organizzazione di “Suonavamo ad Auschwitz”, una lezione-spettacolo prodotta dal Circolo letterario Bel-Ami per far conoscere l’incredibile storia della musica composta nei campi di concentramento, transito e sterminio.
Lo spettacolo avrà luogo sabato 13 febbraio alle 21 all’Auditorium “Divina Pastora” (Collina di Santa Maria Nuova).
A settant’anni dall’apertura dei cancelli del più famigerato campo di concentramento della storia della Seconda Guerra Mondiale, una serata dedicata a un capitolo misconosciuto dello sterminio non solo degli ebrei, ma anche di Rom, omosessuali, prigionieri di guerra e dissidenti politici.Sono note a tutti le terribili immagini dei deportati, dei prigionieri dei campi di concentramento,transito, prigionia e sterminio: volti scavati, occhi persi nel vuoto, corpi ridotti pelle e ossa.
Quello che pochissimi sanno è che nei campi di concentramento, persa ogni cosa, ogni bene materiale, la salute, il proprio “posto” nel mondo, la propria comunità, la gente faceva musica. Come atto di resistenza, come testamento morale quando non si ha nulla da lasciare ai posteri. Pezzi corali, quando l’unico strumento a disposizione era la voce, o strumentali, quando i nazisti permettevano di tenere uno strumento.Ma non lasciatevi trarre in inganno: questa musica non è una musica solo triste e cupa. Questa musica è jazz, swing, klezmer e cabaret, come nel campo di Westerbork dove ogni settimana grandi cabarettisti tenevano il loro spettacolo.