PRIMA PROIEZIONE GIOVEDI’ 1 MARZO
L’Arci Territoriale di Jesi-Fabriano e il Circolo Arci Molinelli di Chiaravalle hanno aderito all’iniziativa L’ITALIA CHE NON SI VEDE, promossa a livello nazionale dall’UCCA, il circuito dei circoli cinematografici dell’Arci.
Nel nostro territorio abbiamo pensato una programmazione itinerante, che ha inizio martedì 1 marzo e prevede fino ad ora un totale di 12 proiezioni, fino alla metà di maggio, nelle località di Fabriano, Moie di Maiolati, Jesi, Chiaravalle e Monte San Vito. L’iniziativa è sperimentale e vuole essere il primo passo per costituire un circuito cinematografico permanente e da estendere ad altri circoli arci e ad altre associazioni ed enti; per il momento, hanno reso possibile l’iniziativa i circoli Arci: Corto Maltese di Fabriano, Casa delle Donne di Jesi, Letterario di Monte San Vito, Vivere Monte San Vito, The Dreamers, Molinelli di Chiaravalle.
L’iniziativa si avvale inoltre della preziosa collaborazione del Comune di Chiaravalle e del Comune di Maiolati Spontini.
La prima proiezione, riservata ai soci, è prevista al Circolo Arci Corto Maltese di Fabriano giovedì 1 marzo alle ore 21,30, con il film: Black Blok, di Carlo Bachschmidt [Italia, 2011, 76’ ], sui fatti del G8 di Genova del luglio 2001:
“Attraverso Lena e Niels (Amburgo), Chabi (Zaragoza), Mina (Parigi), Dan (Londra), Michael (Nizza) e Muli (Berlino) il film intende restituire una testimonianza di chi ha vissuto in prima persona le violenze del blitz alla scuola Diaz e le torture alla Caserma di Bolzaneto. Nel racconto corale dei protagonisti emerge la storia di Muli. Muli ripercorre i motivi per i quali ha deciso di impegnarsi nella politica, fino alla sua partecipazione alle giornate di Genova 2001, le violenze subite, e la scelta di ritornare a Genova per testimoniare ai processi. È tornato affrontando il trauma subito per trasformarlo in un’occasione con la quale trovare un riscatto morale. Attraverso la sua esperienza matura un nuovo percorso politico, riacquista la voglia di confrontarsi e lo stare insieme, e soprattutto riscopre un’altra Genova.”