Sabato 30 gennario Arci Jesi-Fabriano organizza a Jesi un incontro per presentare il “Rapporto Sbilanciamoci! 2016: Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace e l’ambiente”, la consueta Controfinanziaria elaborata dalla campagna Sbilanciamoci!, a cui aderisce anche l’Arci, che analizza in dettaglio le scelte e i provvedimenti di politica economica e finanziaria del Governo e propone una manovra alternativa di Bilancio con proposte puntali e concrete a favore di un’economia di giustizia, della garanzia dei diritti e dell’inclusione sociale, di un nuovo modello di sviluppo equo e sostenibile.
Interverranno alla presentazione l’economista e collaboratore di Sbilanciamoci! Vincenzo Comito e il responsabile nazionale del settore auto della Fiom Michele De Palma. A introdurre l’incontro che avrà luogo alle 17 nella sala dell’ex II Circosrizione (piazzale San Francesco, Jesi) sarà Tullio Bugari, referente area sociale di Arci Marche.
Il Rapporto è consultabile online all’indirizzo: controfinanziaria.sbilanciamoci.org
La manovra del Governo Renzi: sbilanciata, ma dalla parte sbagliata
Anche quest’anno, la Legge di Stabilità 2016 non cambia verso: è iniqua, di corto respiro e priva di una strategia adeguata a rilanciare l’economia del Paese, una brutta copia della Legge di Stabilità 2015. Come quella dell’anno scorso, è presentata come una manovra espansiva. Oggi come allora l’obiettivo del raggiungimento del pareggio di bilancio è posticipato di un anno, questa volta al 2018. Ma più che rinunciare all’austerità, il Governo si limita a rallentare il passo: il deficit programmato è del 2,6% per il 2015 e del 2,2 o del 2,4% per il 2016, dunque comunque inferiore al limite del 3% imposto da Bruxelles.
Anche quest’anno, e qui la continuità con il passato si allunga di molto, il Governo sceglie come priorità la riduzione delle tasse, omettendo di dire che si tradurrà anche in un ulteriore taglio dei servizi pubblici. Alla redistribuzione del patrimonio e del reddito il Governo preferisce di fatto la redistribuzione delle diseguaglianze a vantaggio di chi si trova nelle posizioni più privilegiate: ricchi e imprese. Né le assunzioni di circa 1.520 “eccellenze” tra docenti e ricercatori e la previsione di sgravi contributivi per i neo-assunti nel 2016 risolveranno il problema della disoccupazione giovanile ancora oggi al 40,5%.
La contromanovra di Sbilanciamoci!: il buon uso della spesa pubblica
La strada percorsa dal Governo Renzi è l’unica possibile e auspicabile?
La contromanovra 2016 della Campagna Sbilanciamoci!, come ogni anno in pareggio, dimostra di no con le sue 89 proposte alternative. Ai circa 31,6 miliardi – impiegati male – della manovra del Governo, Sbilanciamoci! contrappone infatti una contromanovra di 35 miliardi di euro, le cui direttrici principali sono quelle che da sempre contraddistinguono l’approccio e le convinzioni della campagna. Sul versante delle entrate: l’opzione per una riforma fiscale improntata all’equità e alla progressività e una spending review molto selettiva, finalizzata a ridurre o eliminare la spesa pubblica inutile e nociva, come quella militare.
Sul versante delle uscite: un intervento pubblico forte in campo economico a sostegno della buona occupazione nei settori più dinamici e innovativi, della riduzione delle diseguaglianze di reddito, economiche e sociali; un riorientamento profondo della spesa pubblica a beneficio del servizio sanitario nazionale, dei servizi pubblici di assistenza sociale, dell’istruzione, della ricerca, della cultura, della tutela dell’ambiente e delle forme e pratiche di altraeconomia. Con una novità: quest’anno abbiamo deciso di optare più coraggiosamente rispetto al passato per l’introduzione di una forma strutturale di sostegno al reddito rivolta a una platea di beneficiari di un milione e mezzo di persone.