



IL MARE È NOSTRO. Salviamo la bellezza e la biodiversità dei nostri mari. VOTA SÌ al referendum nazionale del 17 aprile. L’incontro si è svolto sabato 2 aprile presso il circolo Arci Martiri XX giugno di Jesi, è stato introdotto da Tullio Bugari dell’Arci, a cui è seguita la relazione di Francesco Montanari del Comitato Marche “Vota sì per fermare le trivelle”.
Questo è il contributo dell’Arci territoriale Jesi-Fabriano, impegnato anche in altre iniziative sia a Jesi che a Fabriano, a sostegno del referendum per fermare le trivelle; all’incontro erano presenti molte altre associazioni e gruppi impegnati su questo tema, tra cui Libera, ANPI, Legambiente, Italia Nostra, Meetup Spazio Libero Jesi, Sel e altri che aderiscono al SÌ per fermare le trivelle.
Diverse le iniziative in questi giorni, in tutta la regione. Già questa stessa mattina, domenica 3 aprile saranno le spiagge marchigiane ad essere protagoniste, con volontari e attivisti in spiaggia per incontrare i cittadini ed informarli sulle ragioni e le motivazioni per votare sì: nelle spiagge di Gabicce Mare, Fano, Marotta, Senigallia, Montemarciano, Falconara M.ma, Ancona (Portonovo e Passetto), Porto Recanati, Porto Sant’Elpidio, Fermo, Porto San Giorgio, Grottammare e molte altre ancora.
Tutti gli eventi, le notizie, gli aggiornamenti, possono essere seguito sul sito del comitato: http://www.partecipattivi.it/notrivmarche/
«Il quesito su cui andremo a votare ha un alto valore simbolico. Infatti si chiede «può una compagnia petrolifera avere a vita la concessione per trivellare in mare o a questa concessione poniamo un limite?». È una questione che riguarda il concetto stesso di difesa dei beni comuni, e anche per questo al referendum bisogna andare a votare e votare Sì. Per la a prima volta i cittadini possono, attraverso il voto referendario, far pesare il proprio parere sulle scelte energetiche del Governo, ancora tutte incentrate sugli idrocarburi e assolutamente non in linea con le ultime decisioni della COP 21 di Parigi.
Bisogna raggiungere il quorum anche per difendere l’istituto referendario in sé.
L’Arci può e deve fare la sua parte, la sua capillare diffusione sul territorio può essere determinate per raggiungere il quorum.
Per questo voglio invitare tutti i comitati territoriali e i circoli ad aderire ai Comitati referendari del proprio territorio e a contribuire affinché le lotte dei comitati di questi ultimi dieci anni non vengano vanificate dal non raggiungimento del quorum.»
Lino Salvatorelli, commissione Arci nazionale Ambiente e stili di vita